La storia dei Navigli milanesi

I Navigli milanesi sono un sistema di canali artificiali e navigabili, costruiti tra il XII e XVI secolo, a scopo difensivo, per fornire l’acqua al centro della città e per il trasporto delle merci. Il sistema dei Navigli metteva in comunicazione il lago Maggiore, quello di Como e il basso Ticino. Nel 1179 venne costruito il primo canale lungo 50 km, il Ticinello, divenuto poi il Naviglio Grande. Nel 1457 Francesco Sforza ordinò la costruzione del Naviglio della Martesana all’architetto idraulico Bertola da Novate. L’ambizioso progetto prevedeva inoltre di collegare l’Adda a Milano e, tramite la cerchia dei Navigli della città, l’Adda al Ticino. In soli 36 anni, dal 1439 al 1475, furono costruiti 90 km di canali, resi navigabili dalla presenza di 25 conche.
Appena giunto a Milano nel 1482, Leonardo da Vinci, fu incaricato da Ludovico il Moro di studiare un sistema che permettesse una migliore navigazione dei Navigli all’interno della città di Milano, superando la problematica del dislivello, tra la parte alta di Milano (quella di Via San Marco), e quella bassa (la Darsena). Leonardo perfezionò il sistema di chiuse. Si trattava di una sorta di piccole dighe apribili e regolabili, che permettevano alle barche il passaggio a valle o la risalita monte.
Una delle conche più famose di Leonardo fu quella a monte di Via San Marco, detta “Conca dell’Incoronata” dove il portello inferiore era manovrabile dall’alzaia per diminuire o aumentare la portata dell’acqua e per attutire l’impatto delle acque sull’imbarcazione (esistono ancora i disegni nel Codice Atlantico). Questa conca è tutt’ora visibile.
A risolvere il problema del dislivello fu chiamato nella metà del ‘500, l’ingegnere e pittore Giuseppe Meda che ideò una conca detta il “castello d’acqua” che solo secoli dopo, nel 1777 fu resa navigabile e divenne il Naviglio di Paderno. Nel 1805 con Napoleone si completò la costruzione del Naviglio Pavese. In quegli anni si giunse alla massima funzionalità dei collegamenti: il mare si raggiungeva tramite il naviglio di Pavia e il Po’, il Lago Maggiore tramite il Naviglio Grande e il Ticino, il Lago di Como tramite il naviglio della Martesana e l’Adda.
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, con lo sviluppo del sistema dei trasporti ferroviari e tranviari, il sistema di trasporto fluviale dei navigli iniziò a decadere lentamente e con l’avvento delle industrie le acque iniziarono ad essere inquinate. I Navigli vennero progressivamente coperti e nel periodo fascista, tra il 1929 e il 1930, la cerchia interna fu coperta totalmente.
Dell’antico sistema dei Navigli ne restano oggi visibili solo tre: il Naviglio Grande e quello Pavese, collegati dalla Darsena, e il Naviglio Martesana nel nord-est della città che restituiscono la magia dell’acqua con il suo dolce scorrere.